l’ attacco informatico che ha recentemente colpito Breton, eccellenza italiana nella progettazione e produzione di macchinari per la lavorazione della pietra, rappresenta un caso paradigmatico della vulnerabilità strutturale che caratterizza il tessuto industriale nazionale. L’episodio, lungi dall’essere eccezionale, si configura come manifestazione di una tendenza crescente che impone una riflessione approfondita sulle strategie di protezione del patrimonio digitale aziendale.
L’intrusione nei sistemi informatici dell’azienda trevigiana ha determinato, nonostante le rassicurazioni ufficiali sulla protezione dei “dati strategici”, significative discontinuità operative: dalla paralisi dei sistemi amministrativi al malfunzionamento dei magazzini automatizzati, con conseguente rallentamento della catena produttiva. La rilevazione dell’attacco, avvenuta solo dopo il rientro dal ponte festivo del 1° maggio, evidenzia inoltre criticità nei protocolli di monitoraggio continuo.
L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha recentemente documentato un incremento preoccupante delle vulnerabilità: 3.939 nuove CVE qualificate a marzo 2025, con un aumento di 553 unità rispetto al mese precedente. Parallelamente, si sono registrati 28 attacchi ransomware, alcuni diretti contro soggetti della Constituency nazionale, con particolare attività da parte dei gruppi RansomHub e Lockbit30.
In questo scenario di crescente complessità, MicroCyber – l’European Digital Innovation Hub italiano dedicato alla sicurezza informatica – rappresenta una risorsa strategica per la costruzione di un’effettiva resilienza digitale del sistema produttivo. La sua missione di promozione della sicurezza informatica e digitalizzazione per micro e piccole imprese ed enti pubblici, con particolare attenzione alle regioni del Mezzogiorno, si configura come elemento essenziale per colmare il divario di protezione che caratterizza attualmente numerose realtà produttive.
Il caso Breton dimostra inequivocabilmente come nessun attore del sistema produttivo possa considerarsi immune dalle minacce informatiche. La complessità crescente degli attacchi, unita alla loro pervasività, impone l’adozione di strategie preventive strutturate, basate su un approccio integrato alla sicurezza che superi la tradizionale separazione tra dimensione fisica e digitale.
La sicurezza informatica non rappresenta più un ambito specialistico accessorio, ma una dimensione costitutiva della competitività aziendale e, per estensione, della sovranità economica nazionale. In questa prospettiva, le aziende italiane sono chiamate a riconsiderare radicalmente i propri paradigmi di protezione, riconoscendo nella proattività e nell’investimento preventivo i cardini di una strategia efficace.
MicroCyber si propone in questo contesto come interlocutore privilegiato, capace di accompagnare le realtà produttive in questo necessario percorso di trasformazione prima che ulteriori eventi critici impongano interventi emergenziali dai costi economici e reputazionali significativamente più elevati.
La questione non è se le aziende italiane subiranno attacchi informatici, ma quando questi avverranno e quanto saranno preparate ad affrontarli. La risposta a questo interrogativo determinerà, in misura crescente, la capacità del sistema produttivo nazionale di permanere competitivo nell’arena globale.
Unità Tecnico Informatica – Ente Nazionale per il Microcredito